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Dieci anni di gara, di motori rombanti e di piloti senza paura, rivivono fra queste pagine in una carrellata di preziose immagini d'archivio. Sullo sfondo c'è un'Italia in ricostruzione, che cambia anno dopo anno - e poi sempre la folla degli appassionati, con le bocche spalancate a salutare il passaggio dei bolidi. La Mille Miglia del dopoguerra è quella di Clemente Biondetti, che vinse tre edizioni consecutive nel 1947, 1948 e nel 1949, ma è anche quella di Tazio Nuvolari che riportò al volante la sua leggenda all'età di cinquantasei anni, quella di Giannino Marzotto, di Alberto Ascari e di Stirling Moss che la vinse nel 1955 in 10h07'48" con l'impressionante media di 157,650 km/h, record che rimarrà imbattuto. Ma è anche la Mille Miglia dello sfortunato Alfonso De Portago, che morirà in un tragico incidente nei pressi del traguardo, portando così le corse su strada alla fine di un'era.